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La Storia dello Scottish

La Storia dello Scottish

Un articolo dei nostri Soci M. Tricarico e E. Ventriglia a proposito degli Scottish Fold

Lo Scottish Fold è l’unico gatto al mondo per il quale sia possibile ricondurre tutti gli esemplari ad un antenato comune, identificato e riconosciuto: Susie!

Susie era una micia di granaio che nel 1961 viveva nella fattoria dei coniugi McRae a Coupar Angus, in Scozia. Bianca, aveva una piega di primo livello, le orecchie appena inclinate in avanti. Uno dei cuccioli di Susie, Snooks, una femmina bianca Fold, fu ceduta nel 1963 ai coniugi Mary e William Ross, allevatori di British Shorthair. Snowball, maschio Fold della prima cucciolata di Snooks, fu quindi accoppiato con una femmina British Shorthair, Lady May, che diede alla luce cinque cuccioli, tutti Fold. Questo è l’inizio della dinastia dei Fold, insieme a Denisla Hester e Denisla Hector, due gattini con le orecchie piegate nati da Snooks nel 1969.

I coniugi Ross registrarono il loro allevamento con l’affisso Denisla e con l’aiuto dei genetisti inglesi Pat Turner e Peter Dyte diedero l’avvio al loro programma di selezione incrociando British Shorthair e gatti di fattoria. Nei tre anni successivi vennero alla luce 76 cuccioli di cui 42 con le orecchie piegate. I genetisti, inoltre, scoprirono che il gene responsabile della piegatura è un autosomico mutante dominante. La nuova razza, originariamente chiamata Lops, (Penzolanti), divenne nota come Scottish Fold nel 1966.
Gli Scottish Fold furono allevati in Europa allo scopo di preservare una rara mutazione. A chi era interessato allo sviluppo e alla salvaguardia della razza, però, nel 1971 si oppose l’inglese Governing Council of the Cat Fancy (GCCF), fermando momentaneamente l’iscrizione al Libro Origini di ulteriori esemplari, aperta nel 1966. Successivamente il GCCF proibì ogni ulteriore registrazione di Scottish Fold in Inghilterra: la decisione fu presa ritenendo che la razza presentasse predisposizione all’otite parassitaria e alla sordità, motivazioni inconsistenti in seguito riconosciute infondate, e problemi genetici.
Non più popolari nelle Associazioni feline inglesi ed europee, gli Scottish Fold furono… esportati! Nel 1970 il dottor Neil Todd, genetista del New England, portò tre Scottish Fold al The Carnivore Genetics Research Center di Newtownville, Massachusetts. Tre cucciole di Snooks contribuirono a costituire una colonia di gatti per l’indagine scientifica delle mutazioni.

Sempre più allevatori furono ammaliati dal fascino dello Scottish Fold e, a partire dal 1974, intrapresero il cammino della registrazione sperimentale presso The Cat Fanciers’ Association (CFA) affiancati da veterinari e scienziati che compilarono questionari e registrarono ogni esemplare ed ogni cucciolata.
Nello stesso periodo Oliphant Jackson, genetista inglese, diffuse una relazione riguardo a lesioni ossee nei Fold, suffragata da referti radiografici, affermando la necessità di incroci esclusivamente con esemplari di razze diverse per ristabilire la salute originaria e la piena forma degli Scottish. Prima degli anni ’70, infatti, nessuna deformità scheletrica fu riferita alla razza. Frequenti episodi di in-breeding nel primo periodo di selezione, per aumentare il numero dei gattini con le orecchie piegate all’interno di una cucciolata, avevano portato alla nascita di esemplari omozigoti per il gene Fold con gravi malformazioni scheletriche delle ossa lunghe, ispessimento e deformazione delle cartilagini di accrescimento degli arti e della coda con conseguente difficoltà di deambulazione e immobilità vertebrale.

Negli anni a seguire, dunque, seguendo i consigli dei dottori Jackson e Peltz (consulente genetico degli allevatori di Fold americani, che suggerì un programma estremamente attento per minimizzare e, potenzialmente, azzerare eventuali difetti), la selezione si avvalse sempre più dell’outcrossing, coinvolgendo diverse razze per incrementare il pool genetico. Le code, inizialmente corte e piuttosto rigide, si allungarono e guadagnarono flessibilità, mentre le lesioni ossee scomparvero gradualmente. Nel 1976 la pratica dell’outcrossing venne interrotta con la sola eccezione di British Shorthair e American Shorthair, tuttora valida e fondamentale per un corretto programma di selezione.

In questo modo lo Scottish Fold ottenne il riconoscimento provvisorio in CFA nel maggio 1977 e l’accesso definitivo al campionato l’anno successivo. Nel 1993 fu la volta dello Scottish Fold Longhair o Highland Fold, comparso pressochè contemporaneamente al fratello a pelo corto: Susie portava il gene recessivo del pelo lungo. L’outcrossing con esemplari di Persiano, poi, incrementò ulteriormente il proliferare degli Highland Fold.